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21/01/2020
Un po' in sordina è arrivata l'Ordinanza della Corte di Cassazione del 21 ottobre del 2019 che ha finalmente ha accolto il principio per cui la capitalizzazione trimestrale degli interessi è peggiorativa rispetto a quella annuale (o nulla). Pare ovvio, invece si apre così una voragine per il sistema bancario, che dal 2000, ha sostituito, senza alcuna pattuizione con i clienti, la capitalizzazione trimestrale degli interessi attivi e passivi come se questo comportasse un miglioramento per il cliente. Ciò è avvenuto, chiarisce ora la Cassazione, in violazione della Delibera CICR 9/02/00, art. 7, secondo la quale le banche avrebbero dovuto (dal 2000) acquisire una accettazione scritta da parte del correntista in tutti i casi in cui le modificazioni contrattuali comportano un peggioramento per il correntista.
Per anni le banche hanno affermato che "la contabilizzazione trimestrale degli interessi a credito costituisce sempre e comunque un miglioramento e non un peggioramento delle condizioni contrattuali applicate alla clientela" senza tenere conto che la forbice tra interessi passivi (alti) e quelli attivi (pressoché nulli) arreca un enorme vantaggio alla banca, a discapito del cliente.
In tutti questi anni, la giurisprudenza non si è soffermata in modo analitico sulla natura peggiorativa o meno della capitalizzazione trimestrale degli interessi. Oggi però si registra una epocale svolta per i consumatori: la Cassazione (Ord. 26779 del 21/10/19) riconosce il carattere peggiorativo dell'introduzione della pari periodicità trimestrale – e le conseguenze sono devastanti.
Le parole della Cassazione sono macigni che non lasciano adito ad alcun dubbio: "poichè come annota la sentenza in disamina "alla assenza di capitalizzazione o alla capitalizzazione annuale, quali conseguenze della declaratoria di nullità della clausola contrattuale anatocistica, si è sostituita la reciproca capitalizzazione trimestrale degli interessi attivi e passivi, è di tutta evidenza che vi sia stato un peggioramento delle condizioni contrattuali precedentemente applicate al conto corrente per cui è causa" e sia perciò inappropriato spacciare per un loro miglioramento il passaggio al regime della trimestralizzazione per tutti gli interessi, giacchè il raffronto non va fatto tra il regime dell'annualità e quello della trimestralità degli interessi creditori, ma tra l'assenza di capitalizzazione o la capitalizzazione annuale degli interessi debitori"
In conclusione, tutti i clienti possono ora richiedere alla propria banca la restituzione degli interessi passivi capitalizzati trimestralmente negli ultimi dieci anni (termini dei prescrizione). Si tratta di una vera rivoluzione ed una grande opportunità sia di riscatto morale sia economica, perché le somme da recuperare possono essere anche molto elevate (soprattutto per i conti affidati o le imprese).
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